DISTURBI DEL SONNO
I disturbi del sonno si possono manifestare principalmente nei seguenti modi:
– difficoltà ad addormentarsi
– risvegli notturni (anche quando dovuti a necessità fisiologiche)
– orari non fisiologici di addormentamento e di risveglio
– sonnolenza diurna
Nella grande maggioranza dei casi si tratta di disturbi funzionali (non legati a patologie organiche rilevabili), descritti come frequenti nella popolazione generale, a prescindere dall’età.
Le principali cause di tali disturbi sono:
alimentazione scorretta, in particolare cena eccessivamente calorica (abbondante), che dovrebbe essere invece quantitativamente inferiore al pranzo e alla colazione. Il corpo umano infatti, attraverso i suoi cicli ormonali, è programmato per un pasto serale particolarmente sobrio e ridotto.
Un eccesso in carboidrati serali causano innalzamenti glicemici notturni, risvegli e sudorazione notturna. Se tali comportamenti alimentari sono condotti con frequenza o per abitudine possono inoltre essere causa o compartecipi nell’insorgenza di vere patologie secondo il meccanismo: iperglicemia persistente > resistenza insulinica > diabete > infiammazione dell’endotelio vasale > aterosclerosi > malattie cardiovascolari > malattie cerebrovascolari (ictus ecc.)
stress psico-emotivo cronico: ipersecrezione di adrenalina e noradrenalina per stimolazione del sistema nervoso simpatico con disturbo del sonno e ipersecrezione di cortisolo con innalzamento della glicemia – vedi sopra)
scorretta distribuzione delle attività quotidiane: le varie attività (lavoro, sport, studio, ecc.), specie le più faticose, dovrebbero essere concentrate al mattino, sempre per evitare l’alterazione dei ritmi ormonali (cortisolo), mentre le meno intense dovrebbero essere riservate al pomeriggio. Alla sera è infine da evitare ogni attiva faticosa e stressante. Anche l’uso di computer, smartphone ecc. alla sera induce il proprio cervello a mantenere un’attività “vigile” in particolare per l’azione indotta dall’alta efficenza luminosa di tali devices elettronici.
Anche se apparentemente il vostro corpo sembra sostenere ritmi di vita e sonno scorretti, sappiate che nel tempo sicuramente il vostro corpo si farà sentire.
Il sonno deve essere al minimo di 6-7 ore ininterrotte per notte (meglio 8) affinché ci sia un completo recupero delle energie.
Buona norma sarebbe, per permettere un corretto metabolismo, coricarsi entro le 23 / 23.30 e alzarsi al mattino entro le 8 (pur avendo il tempo di prolungare il tempo di riposo).
Una corretta respirazione, appresa con tecnica di biofeedback respiratorio dopo test PPG, può risultare un’ottimo aiuto nell’insonnia, così come tecniche di rilassamento guidato, meditazione, musicoterapia, neuro-riflessoterapia agopunturale, terapia omeopatica (da valutare a seconda delle necessità nel singolo individuo).
La riabilitazione si basa quindi su corretta alimentazione, attività fisica e riduzione degli stress psico-emotivi.