STANCHEZZA CRONICA
E’ uno dei disturbi più frequenti portati a conoscenza del medico di medicina generale e molto spesso anche del fisiatra.
Si tratta della percezione di uno stato di affaticamento e debolezza non proporzionato all’attività svolta che si presenta, frequentemente o per lunghi periodi, in assenza di patologie organiche rilevate (per citarne alcune, ipotiroidismo, diabete, anemia, epatite cronica, malattie infettive come la mononucleosi, dipendenze da alcool o altre sostanze, miopatie, depressione, neoplasie).
In tali soggetti il sonno è poco ristoratore e al risveglio, il mattino, si avverte già una sensazione di stanchezza.
Frequenti sono i dolori muscolari e poliarticolari, spesso migranti.
Frequenti sono anche i disturbi gastrici (gonfiore e dolori addominali), intestinali (colon irritabile, meteorismo, ecc.), sintomi d’ansia e cefalee.
L’andamento della sintomatologia il più delle volte è stazionario o ricorrente, in più rari casi si osserva un acuirsi, anche dopo anni, per diventare una vera e propria malattia denominata “Sindrome da stanchezza cronica” in cui il sintomo stanchezza è il principale, non alleviabile in alcun modo e tale da impedire o ridurre fortemente le proprie attività occupazionali, sociali o personali, persistente per almeno 6 mesi.
Recentemente si è identificato nella stanchezza cronica il principale disturbo dei MUS (medically unexplained symptoms o sintomi vaghi e aspecifici) scatenati da stressor cronici (cattiva alimentazione, eccessiva o ridotta attività fisica, stress psico-emotivi …) e confluenti nello stato infiammatorio cronico sistemico di basso grado (ISC low grade).
L’ISC low grade causa riduzione della massa magra corporea – muscolare (> affaticamento, alterazione dei ritmi ormonali – in particolare aumento del cortisolo > processi infiammatori cronici), alterazione della composizione corporea.
La diagnosi del disturbo da stanchezza cronica e la prevenzione di un ulteriore aggravamento o di altri MUS si attua attraverso tests specifici e/o l’analisi della composizione corporea / valutazione medica con strumentazione validata dal Ministero della Salute.
La riabilitazione di questo disturbo si basa quindi su:
– corretta alimentazione
– attività fisica
– riduzione degli stress psico-emotivi